GLI ANELLI CHEVALIER: ISTRUZIONI PER L’USO

GLI ANELLI CHEVALIER: ISTRUZIONI PER L’USO - Infinity Concept Store

Si dice che Sir Winston Churchill, con tutti gli sfregamenti e i colpi dell'anello a sigillo da cui raramente si separava, fece un solco nel bracciolo della sua poltrona. Ma il politico britannico, premio Nobel per la letteratura nel 1953, non è l'unico uomo celebre ad aver ceduto al fascino di questo tipo di anello, di solito portato al mignolo e inciso con lo stemma della famiglia di origine. Amavano indossarlo anche Frank Sinatra, Franklin Delano Roosevelt e Steve McQueen. E lo fa, ancora oggi, il principe Carlo, che ormai da decenni indossa un modello di circa 180 anni fa decorato con il sigillo ufficiale del Principe del Galles e prima di lui appartenuto a Edoardo VIII.

Perché anche se ai giorni nostri è un accessorio genderless indossato solo per un vezzo estetico, l'anello chevalier, come si chiama in francese, o signet ring, in inglese, in realtà nasce per l'uomo ed è uno degli ornamenti più antichi e con il più alto valore simbolico della storia della gioielleria.

Cominciamo subito col dire che l’anello chevalier, come del resto la fede nuziale o l’anello di fidanzamento, ha una precisa simbologia. Nasce come simbolo di potere e per consentire l’immediata identificazione di una persona come appartenente a un importante lignaggio.

La sua forma è molto semplice e ne rispecchia la funzione: la parte superiore è piatta e su di essa veniva inciso il sigillo di famiglia oppure, in seguito, le iniziali di chi lo portava.
Gli anelli chevalier erano utilizzati come una firma, per validare documenti importanti. Si spiega quindi come spesso questi anelli venissero distrutti una volta che il loro possessore era morto: questo succedeva soprattutto nel caso dei Papi.

Scommetto che sulla storia del Tigri e dell’Eufrate vi trovo preparatissime. Ebbene: in questa terra fertile oltre al codice di Hammurabi e ai giardini pensili pare siano stati inventati anche gli anelli chevalier. I primissimi infatti sono stati ritrovati in quella che era la Mesopotamia e fatti risalire al XXXVI secolo a.C..
Nell’Antico Egitto erano indossati principalmente dai faraoni e dalla famiglia reale: se ne sono conservati esemplari stupendi in oro, pietra o maiolica.

Il Medioevo rappresenta il periodo di massima diffusione di questo gioiello che diventò il simbolo delle casate nobiliari e segnalava l’appartenenza a una certa famiglia.
Solitamente era ereditato dal primogenito, ma anche gli altri componenti della famiglia potevano averne uno, leggermente diverso rispetto all’originale. Per esempio le donne utilizzavano solo lo scudo, mentre in quello dei cadetti, cioè gli altri figli maschi dopo il primogenito, solitamente non veniva incisa la corona nobiliare, che rappresentava il titolo.
La tradizione voleva che gli uomini lo portassero all’anulare della mano sinistra, mentre invece le donne al mignolo della stessa mano.

Gli anelli chevalier sono perfetti per essere indossati sul mignolo, ma nulla ci vieta di indossarli anche sulle altre dita!
Questo modello permette di giocare con forme, materiali e gemme, purché venga mantenuta la tradizionale struttura sottile nella parte posteriore che si allarga man mano che si sale, fino al castone, dove oltre alle classiche iniziali o agli stemmi di famiglia, si possono trovare anche pietre dure, preziose e cammei.

Gioielli stupendi, dal sapore vintage ma con un tocco di contemporaneità


1 commento

  • Laura Y Cislaghi - Spinola il giorno

    Molte grazie per questa comunicazione punto dovrà far stringere il mio chevalier perché è un pochino più grande del mio mignolo.
    Donna Laura CMotta ,Marchesa di Spinola

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